Aniconismo nell'islam

Interno della Moschea dello sceicco Lotfollah a Esfahan in Iran

L'aniconismo nell'islam, è l'assenza di immagini di esseri senzienti in alcune forme di arte islamica. L'aniconismo islamico deriva in parte dal divieto di idolatria e in parte dalla convinzione che la creazione di forme viventi sia una prerogativa di Allah. Sebbene il Corano non proibisca esplicitamente la rappresentazione visiva di alcun essere vivente, usa la parola musawwir (creatore di forme, artista) come epiteto di Dio. Il corpus di hadith (detti attribuiti al profeta islamico Maometto) contiene divieti più espliciti alle immagini di esseri viventi, sfidando i pittori a "respirare la vita" nelle loro immagini e minacciandoli di punizione nel Giorno del Giudizio.[1][2] I musulmani hanno interpretato questi divieti in modi diversi in tempi e luoghi diversi. L'arte islamica religiosa è stata tipicamente caratterizzata dall'assenza di figure e dall'ampio uso di motivi floreali calligrafici, geometrici e astratti. Tuttavia, rappresentazioni di Maometto (in alcuni casi, con la faccia nascosta) e di altre figure religiose si trovano in alcuni manoscritti provenienti da terre ad est dell'Anatolia, come la Persia e l'India. Queste immagini avevano lo scopo di illustrare la storia e non di violare il divieto islamico di idolatria, ma molti musulmani considerano proibite tali immagini.[1] Nell'arte profana del mondo musulmano, le rappresentazioni di forme umane e animali storicamente fiorirono in quasi tutte le culture islamiche, sebbene, in parte a causa di sentimenti religiosi opposti, le figure nei dipinti fossero spesso stilizzate, dando origine a una varietà di disegni figurali decorativi. Vi furono episodi di distruzione iconoclasta dell'arte figurativa, come il decreto del califfo omayyade Yazid II del 721 che ordinava la distruzione di tutte le immagini rappresentative nel suo regno.[2][3] Un certo numero di storici ha visto un'influenza islamica sul movimento iconoclasta bizantino dell'VIII secolo, anche se altri lo considerano una leggenda nata in epoca successiva.[4]

  1. ^ a b Esposito, John L., What Everyone Needs to Know about Islam, 2ndª ed., Oxford University Press, 2011, p. 14-15.
  2. ^ a b Metmuseum, su The Metropolitan Museum of Art.
  3. ^ Wolfram Drews, Jewish or Islamic Influence? The Iconoclastic Controversy Dispute, in Cultural Transfers in Dispute. Representations in Asia, Europe and the Arab World since the Middle Ages, Germany: Campus Verlag, 2011, p. 42.
  4. ^ Wolfram Drews, Jewish or Islamic Influence? The Iconoclastic Controversy Dispute, in Cultural Transfers in Dispute. Representations in Asia, Europe and the Arab World since the Middle Ages, Germany: Campus Verlag, 2011, pp. 55-60.

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